Vietato studiare, vietato insegnare

il Ministero dell’educazione nazionale e l’attuazione delle norme antiebraiche (1938-1943)

Vietato studiare, vietato insegnare

Leggi, decreti, concorsi, regolamenti e circolari ministeriali hanno dato concreta attuazione tra il 1938 e il 1943 alla decisione politica del governo di mussolini di escludere gli studenti, gli insegnanti e tutti gli altri lavoratori di “razza ebraica” dal mondo dell’istruzione ma anche dall’amministrazione ministeriale, dalle biblioteche, dai musei, dai conservatori, dalle accademie.

Norme pubblicate ma dimenticate lungo questi 80 anni, sono state per la prima volta pazientemente scovate tra le pagine della più istituzionale delle pubblicazioni, il «bollettino ufficiale del ministero della educazione nazionale», e rimesse in fila per restituire al lettore 700 e oltre provvedimenti che di punto in bianco sono diventati la realtà della vita di migliaia di italiani che si trovarono fuori dalle loro scuole, dalle aule universitarie, dai loro posti di lavoro.
Vietato studiare, vietato insegnare: il Ministero dell’educazione nazionale e l’attuazione delle norme antiebraiche (1938-1943), con una prefazione di Michele Sarfatti, si inserisce nel panorama degli studi storici sul tema della legislazione razzista ed è frutto di un lavoro di ricerca effettuato presso la biblioteca “Luigi De Gregori” del ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

A cura di Vincenza Iossa e Manuele Gianfrancesco.

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