Nel corso del Novecento sono stati molti gli omicidi di massa compiuti ai danni di minoranze etniche, religiose e politiche che rientrano nella definizione di genocidio. Tuttavia, lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti ha in sé caratteristiche che hanno portato gli storici a parlare di unicità della Shoah:
- la presenza di una pianificazione scientifica dello sterminio;
- la creazione di un’industria sistematica della morte, coadiuvata dall’utilizzo delle tecnologie più avanzate dell’epoca e da una perfetta macchina burocratica;
- la presenza di un’ideologia razzista e antisemita che teorizzava sia l’esistenza di una razza ebraica da sterminare in quanto considerata inferiore, sia la negazione del valore dell’individuo;
- un massacro di massa fine a sé stesso, non legato alle dinamiche della guerra (al contrario, le deportazioni distoglievano forze dai vari fronti di battaglia), portata avanti in maniera intenzionale e senza nessuna eccezione di donne e bambini.
Sono queste le caratteristiche che hanno portato addirittura a un radicale cambiamento del concetto di distruzione dopo la Shoah, riconoscendo in Auschwitz e nelle camere a gas il simbolo del Male assoluto nel mondo e il termine di paragone della sofferenza umana.
Quest’ultimo punto serve a ribadire, però, come bisogna stare attenti a richiamare la Shoah o Auschwitz nei confronti con gli altri genocidi, perché si rischierebbe di banalizzare un evento che ha portato una cesura nella storia del mondo.